Lezione molto interessante, abbiamo approfondito il concetto di hanmi (letteralmente "metà del corpo", 半身 per chi visualizza gli ideogrammi) e applicato concretamente alle tecniche del 3° kyu (ahi ahi, tasto dolente per la sottoscritta!).
È un concetto molto interessante. All'inizio della lezione abbiamo provato da soli una serie di hanmi e gyaku hanmi su e giù per il tatami.
Devo ammettere che seppur con alle spalle un passato di ballerina, fare il gyaku hanmi è un po' faticoso, soprattutto per il movimento del bacino e delle gambe, e a lungo andare anche le braccia. Però utilissimo, davvero! Credo che sia un concetto molto importante.
Infatti applicato alle tecniche, si più vedere chiaramente come riescano in modo molto più logico, questo anche solo lavorando sulla nostra "immaginazione", come dice il sensei Yoshigasaki.
Purtroppo devo lavorarci ancora molto. Oltre al fatto che, come giustamente dice il sensei Volpe, ho sempre troppa fretta nel chiudere le tecniche (questo è un difetto di cui ero consapevole fin dal 5° kyu...perché ho fretta?? Boh. Devo proprio lavorarci), non avevo mai pensato all'applicazione pratica dell'hanmi. Rimodulare (e anche ri-pensare) tutte le tecniche che avevo imparato muovendomi secondo le linee dell'hanmi è stato un po' difficile, ma sono certa che con un po' di pratica e lavorando sull' "immaginazione" sicuramente riusciremo tutti ad applicare nella pratica questo concetto (io spero prima dell'esame...).
Conclusione della lezione - ormai un classico - il cerchio (soprannominato "il cerchio della morte", anche se, sinceramente, lo trovo la parte più divertente della lezione), che riscuote sempre grandi consensi (...probabilmente lo trovano divertente tutti! ^_^ ) Perché se c'è una cosa che non abbandona mai gli aikidoka di Olcella, oltre alla voglia di imparare e praticare, è anche lo spirito e l'allegria!
Alla prossima (cioè domani sera - e spero che non abbiate mangiato troppo a Pasqua e Pasquetta - come me ad esempio...)